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Schizofrenia

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SCHIZOFRENIA
Ha tanti  modi di manifestarsi, compare in età giovanile, intorno 18-20 anni. Dopo il primo episodio di psicosi ci possono essere periodi in cui il malato sta relativamente bene e poi il secondo episodio si manifesta dopo anni. Oppure dopo il primo episodio può essere che la persona non torni mai come prima dell’episodio. Ad ogni episodio successivo la manifestazione è sempre più grave. Ci sono anche casi con un episodio solo.
È una malattia che cronicizza e può peggiorare. C’è un importante componente genetica, condizioni non ereditarie, aumenta però la predisposizione. La % di rischio di manifestare la schizofrenia aumenta all’aumentare dei parenti che la hanno, in particolare i genitori, se lo hanno parenti secondari il rischio è minore. Esistono anche concause che partecipano alle alterazione dello sviluppo cerebrale (schizofrenia): ci sono differenze nella densità neuronale dei due emisferi, delle densità degli assoni e delle spine dendritiche degli assoni, questo non ha a che fare con l’intelligenza, anzi spesso hanno un QI più alto.
È un’alterazione della citoarchitettura cerebrale.

Sono state fatte numerose teorie che richiamano alterazioni nella neurochimica del cervello, la neurotrasmissione dopaminergica ha a che fare con la schizofrenia.
F dopamino-mimetici come L-DOPA possono causare in pazienti una sintomatologia simile alla schizofrenia, con deliri e allucinazioni.
I dendriti ci sono ma si ha perdita delle spine dendritiche (quella parte terminale dove il neurone fa la sinapsi).
L’attività cerebrale in certe parti del cervello cambia, per es è accentuata l’attivazione della corteccia auditoria, il paziente avrà allucinazioni uditive.

SINTOMATOLOGIA
sintomi positivi: sono assenti in un individuo normale, si aggiungono all’esperienza comune di un individuo normale.
Sono:
Deliri: 92% dei pazienti li manifestano, è una convinzione solida e pervicace, entra a far parte della vita di una persona, è così permeante che la persona si convince di quella cosa nella vita, possono essere di grandezza (convinzione di essere un personaggio storico, si comporta come tale), controllo (convinta di non agire secondo la propria volontà ma di essere sotto il controllo della volontà di altri), paranoia (cospirazione contro di lui)
Allucinazione: esperienza sensoriale in assenza dello stimolo, possono essere di vario tipo, coinvolgono i sensi, possono essere visive, uditive, tattili, olfattive.
Disturbi dell’ideazione: non si  ha un flusso logico e costante nei pensieri, si ha la frammentazione del pensiero, cioè questo sembra non si completi mai, è un pensiero disorganizzato.
Comportamenti bizzarri: legati spesso ai deliri, perché li fanno agire di conseguenza in modo strano.

sintomi negativi: si ha perdita di alcune caratteristiche tipiche umane, o sono alterate.
Atimia, affettività piatta, hanno difficoltà ad esprimere l’affettività
Abulia: apatia, assenza totale di motivazione
Anedonia: non responsivi a esperienze piacevoli
Alogia: povertà di linguaggio, va di pari passo alla frammentazione del pensiero
Deficit cognitivi

Cosa può aver alterato le caratteristiche nell’architettura cerebrale, persino nelle singole cellule?
Negli anni si sono susseguite diverse teorie, e le une non escludono le altre.
Teorie neuroanatomiche: modificazione della struttura cerebrale
Teorie neurochimiche: alterazioni a livello di sinapsi e di alcuni neurotrasmettitori
Teorie sulle caratteristiche genetiche

La più interessante è l’ipotesi dopaminergica
Basi neurochimiche a favore di questa ipotesi:
Ci sono F che potenziano la trasmissione dopaminergica, come L DOPA, sono sintomi psicoto-mimetici
ci sono sostanze d’abuso che possono causare psicosi: cocaina (inibitore trasportatore dopamina), amfetamina
molti F antipsicotici sono F che sono degli antagonisti dei R per la dopamina, per i R D2 (accoppiati negativamente all’adenilato ciclasi). Più l’antagonista è potente tanto più è efficace sui sintomi della schizofrenia. Esiste una correlazione tra i F antipsicotici e la loro affinità per D2, più è affine, più è efficace, più è potente nel bloccare D2, tanto più il F fa scomparire gli effetti allucinogeni.
c’è un aumento dei livelli di dopamina e del suo metabolita HVA nel corpo striato e nella corteccia cerebrale dei pazienti schizofrenici, perché nella schizofrenia ho un eccesso di trasmissione dopaminergica
oggi si sa che i sintomi positivi sono dovuti probabilmente ad un eccesso di funzionamento del sistema dopaminergico mesolimbico. I sintomi negativi non sono dovuti ad un eccesso ma ad un difetto del sistema dopaminergico, ma qui funziona meno la via mesocorticale. Non tutti i sistemi dopaminergici iperfunzionano: la via mesolimbiche funzionano troppo, la via mesocorticale funziona troppo poco.

Non è una patologia spiegabile con un solo neurotrasmettitore, l'ipotesi dopaminergica da sola non spiega tutto.
Ipotesi serotoninergica della schizofrenia: nel cervello dei pazienti schizofrenici oltre alle alterazioni dei R per la dopamina ci sono alterazioni dei R per la serotonina. Esistono F che potenziano la trasmissione serotoninergica che danno allucinazioni. Come LSD.

Ipotesi  glutamatergica: c’è un problema legato al glutammato, ci sono alterazione nell’espressione di R per glutammato, a favore c’è il fatto che la fencicledina (antagonista degli NMDA) induce sintomatologia psicotica.

Ipotesi  dopaminergica: ha fatto da base per la ricerca di f contro la schizofrenia, ciò che non quadra è che F antipsicotici antagonisti dei D2 sono ottimi sui sintomi positivi ma non funzionano sui sintomi negativi. Sono considerati antipsicotici di prima generazione (o classici, o TIPICI).
Un terzo dei pazienti non risponde alla terapia tipica, ma non sono motivazioni di individualità alla risposta al F.
F di seconda generazione: meccanismo d’azione diverso da quelli di prima generazione (che sono fenotiazine, butirrofenoni, tioxanteni). Il meccanismo dei farmaci di seconda generazione è differente perché essi  sono antagonisti multi recettoriali, MARTA, SDA, antagonisti D2, agonisti parziali.

F di prima generazione, o antipsicotici tipici
F di seconda generazione, o antipsicotici atipici (con questi F mi discosto da un meccanismo precedentemente consolidato, il tipico target dei F precedenti). Detti anche SDA.