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L’aprassia ideomotoria

L’aprassia ideomotoria pharmaceuticalchemistry.altervista.org

“Si parla di aprassia quando un paziente non riesce ad eseguire un gesto richiestogli dall’esaminatore, benché non abbia difetti di moto, di senso, di coordinazione, che giustifichino il suo fallimento, o perché sono assenti in assoluto, o perché non interessano l’arto esaminato, che di solito è quello omolaterale alla lesione. Raramente l’aprassia appare nell’attività di tutti i giorni, benché la sua frequenza sia considerevole – dell’ordine del trenta per cento dei cerebrolesi sinistri – quando venga esaminata con prove ad hoc. Il fatto è che questo sintomo è contraddistinto al massimo da quella dissociazione automatico-volontaria sulla quale aveva richiamato l’attenzione Jackson a proposito dell’afasia. Lo stesso gesto che è eseguito correttamente in risposta a sollecitazioni contestuali o ad esigenze interiori, fallisce quando viene richiesto dall’esaminatore, fuori da ogni motivazione interna o esterna e quindi come produzione artificiale e altamente intenzionale…
La frattura nell’organizzazione gestuale può avvenire per due ragioni: o perché il paziente non sa cosa deve fare, non riesce, cioè, a rappresentarsi mentalmente il gesto da compiere, o perché egli non è in grado di tradurre la sequenza motoria che ha in mente in un corretto programma innervatorio, non sa, cioè, come fare. A questi due tipi di disturbo corrispondono, rispettivamente, l’aprassia ideativa (AI) e l’aprassia ideomotoria (AIM)” 
L’aprassia ideomotoria insorge frequentemente dopo lesioni del lobulo parietale inferiore sinistro .

Abbiamo scritto in precedenza che il movimento di una parte del nostro corpo, per esempio la mano, comporta la consapevolezza del mondo psichico dell’arto con le sue contrazioni muscolari ordinate nel tempo. Questa consapevolezza è dominante rispetto alla consapevolezza dell’oggetto fisico collocato nello spazio. Per tale motivo, quando ci muoviamo nello spazio che ci circonda la “percezione” degli oggetti e la loro localizzazione è subordinata alla consapevolezza della “durata” del movimento e delle sue relazioni temporali.
In fondo, muovere una mano in vari punti di una stanza è come effettuare una ricerca con gli occhi di oggetti sparsi nella stessa stanza.
Lesioni al lobulo parietale sinistro, distruggendo lo sfondo mobile, danneggiano l’organizzazione temporale della ricerca oculare e della ricerca manuale.