1

Appendice e cellule endocrine

Appendice e cellule endocrine pharmaceuticalchemistry.altervista.org

La parete dell’appendice, pur mostrando la stessa organizzazione generale del crasso, si presenta notevolmente ispessita per lo sviluppo che in essa assume il tessuto linfoide.

La mucosa è liscia come in tutto il crasso. L’epitelio di rivestimento è formato in prevalenza da enterociti.

La lamina propria, che assume uno sviluppo considerevole, è occupata da uno strato continuo di tessuto linfoide. La muscularis mucosae è scarsamente sviluppata, ed è ampiamente discontinua per l’infiltrazione di linfociti, che dalla lamina propria si portano nella sottomucosa.

La tonaca muscolare è sottile, e differisce da quella di cieco e colon, in quando risulta costituita da due strati di fibrocellule muscolari lisce continue, di cui quello esterno è a fasci longitudinali non organizzati in tenie, quello interno a fasci circolari.

Come per tutti i tessuti linfoidi associati alle mucose, con il passare del tempo si ha una vistosa riduzione del tessuto linfoide.

Cellule endocrine dell’apparato digerente

E’ detto anche sistema gastropancreatico (GEP).

La mucosa gastro intestinale, nella sua componente epiteliale, può essere vista come un complesso di cellule organizzate in epiteli di rivestimento e ghiandole che hanno rispettivamente funzioni di assorbimento e secrezione esocrina.

Nella mucosa gastrointestinale si trovano però numerose cellule endocrine, che non liberano i loro prodotti di secrezione nel lume del canale alimentare, ma li riversano nel sangue.

Antiche osservazioni hanno identificato questi elementi endocrini come cellule argentaffini o enterocromaffini, ed hanno attribuito loro la funzione di produrre un’ammina biogena, la serotonina.

Con queste prime osservazioni si è anche dimostrato che tali cellule, localizzate negli epiteli di rivestimento di  tenue e crasso, ma sopratutto nei tubuli delle ghiandole gastriche propriamente dette, piloriche, duodenali, ed intestinali, presentano granuli citoplasmatici (cromaffini ed argentaffini) localizzati in maggior numero tra nucleo e polo profondo della cellula. Tali elementi sono stati perciò denominati cellule basigranulose.

Osservazioni successive hanno dimostrato che le cellule argentaffini hanno la proprietà di assumere precursori delle ammine biogene decarbossilandoli.

Le cellule endocrine del sistema GEP ed altre cellule dotate di tali proprietà metaboliche, sono state perciò riunite in un sistema endocrino chiamato APUD.

Alcuni degli ormoni presenti nelle cellule endocrine del sistema GEP, sono stati anche dimostrati nel sistema nervoso centrale e periferico, dove sono stati localizzati nei pirenofori, nei neuriti, nelle terminazioni assoniche delle terminazioni nervose.

Questi dati suggeriscono la possibilità che da un lato esistano correlazioni tra il sistema nervoso centrale e periferico ed il GEP, dall’altro che alcuni ormoni prodotti a livello intestinale possono agire come neurotrasmettitori.

Gli ormoni prodotti dalle cellule del sistema GEP, svolgono la loro azione in vicinanza della sede di produzione (effetto paracrino). Alcuni polipeptidi ormonali possono passare nel sangue svolgendo funzioni a distanza secondo i meccanismi endocrini classici.

Tutte le cellule del sistema APUD hanno origine dalle creste neurali.

Si ascrivono a questo sistema le cellule del sistema GEP, le cellule endocrine della mucosa tracheo bronchiale, delle vie urogenitali, della cute (melanociti), e di strutture endocrine pluricellulari (cellule parafollicolari della tiroide, cellule della midollare del surrene, cellule principali delle paratiroidi).

Per tornare alle cellule del sistema GEP, alcuni ormoni da essi prodotti (motilina, colecistochinina, GIP) regolano la motilità del tratto gastroenterico e delle vie biliari; altri (gastrina, somatostatina, serotonina, secretina) regolano la secrezione esocrina gastrica e pancreatica.