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Parkinson

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PARKINSON 
Definibile come malattia neuro degenerativa, c’e  una condizione di tipo predisponente che fa si che in una certa area del cervello i neuroni muoiano, altre malattie neuro degenerative sono la SLA, la sclerosi multipla e l’Alzheimer.
Prevalenza dello 0,3%, in Italia 200,000 malati di Parkinson.
Nella maggior parte dei casi è una malattia più frequente dopo i 55-60 anni. Esiste anche un Parkinson su base genetica legato a mutazioni con caratteristiche ereditarie  recessive, queste forme genetiche sono molto rare, ed essendo una malattia genetica la comparsa della sintomatologia è più precoce (intorno ai 30 anni).
Il Parkinson non genetico è detto anche sporadico.
La prima persona che l’ha descritto  senza sapere la causa della malattia è stato Parkinson. 
È una malattia del movimento. Ci sono tre sintomi fondamentali:
bradicinesia, movimenti rallentati, lentezza anche nell’inizio del movimento e non solo quando il movimento è partito, dissociazione tra l’idea del movimento e l’inizio del movimento stesso. Può  diventare acinesia,ovvero incapacità totale di muoversi.
tremore, a riposo, quando la persona è ferma, sono fini, possono riguardare gli arti e le dita
Rigidità muscolare, aumenta il tomo muscolare, mette in difficoltà il movimento.
Sono sintomi asimmetrici, i sintomi invalidano le persone negli anni.
Altro sintomo caratteristico è l'instabilità posturale. I circuiti extrapiramidale del sistema involontario vengono alterati.
Nelle forme gravi il movimento è molto alterato, diventa difficile compiere attività quotidiane.
I pazienti tendono a spingere in avanti il tronco per mantenere l’equilibrio. Nella camminata si riconosce la malattia, la camminata diventa incerta, prima che la persona inizi a camminare si capisce l’intenzione ma essa sembra congelata, dopo secondo o minuti inizia a camminare, inizialmente sembra che stia cadendo quando comincia perché fa piccoli passi e lenti, poi si avvia e accelera.
Il movimento iniziale è così difficoltoso che anche l’andamento delle braccia è assente, la muscolatura volontaria è tutta interessata, nelle fasi conclamate si perde il controllo della muscolatura facciale che appare alterata, si ha la faccia fissa e inespressiva.
La scrittura nel tempo si modifica, diventa tremolante, diventa sempre più microscopica.
La maggior parte dei pazienti sono molto lucidi e spesso nel tempo sviluppano malattia depressiva. I sintomi depressivi possono anche essere precedenti alla diagnosi della patologia, ci sono molti casi in cui la depressione è un sintomo prodromico, alcuni pazienti nel tempo possono avere un deterioramento cognitivo.
I neuroni che degenerano sono neuroni dopaminergici, localizzati in una regione del cervello detta sostanza nera. La parte interessata maggiormente è la parte compatta della sostanza nera. Si ha un meccanismo selettivo per pochi neuroni. Immaginando idealmente di ottener una sezione che tagli il capo di un individuo orizzontalmente, la parte sotto ha due parti più scure ed è bilaterale. Regione ricca di  puna sostanza simile alla melanina, dentro ci sono corpi di neuroni che hanno come nt la dopamina, la sostanza  nera è un nucleo dopaminergico.
Nella sezione del cervello di un parkinsoniano non si vede la collocazione nera perché  non sono più presenti i neuroni. Questi hanno corpo nella sostanza nera ma proiettano nel corpo striato cioè hanno l'assone  in questa regione del cervello. Il  Parkinson vede la degenerazione della via nigro- striatale.
Lo Striato è complesso, zona esterna e altre tre regioni, nucleo caudato, putamen, globo pallido (che ha parte esterna e interna).
Senza lo striato non è possibile compiere movimenti di tipo volontario, soprattutto i movimenti più fini che necessitano di precisione.
La dopamina è rilasciata nello striato, nel Parkinson c'è un difetto di rilascio in questo circuito, perché il circuito funzioni la dopamina deve anche essere in equilibrio con l’acetilcolina. Ovviamente nel Parkinson c'è un forte sbilanciamento.