1

Fattori che influenzano l'assorbimento di un farmaco

Fattori che influenzano l'assorbimento di un farmaco pharmaceuticalchemistry.altervista.org

Fattori che influenzano l'assorbimento di un farmaco:
se il F al pH dell’ambiente in cui è assorbito è ionizzato o no. Meglio non ionizzato. Dipende dalla pKa del F, cioè se è un acido o una base debole.
Lipofilia: coefficiente di ripartizione
dimensioni (PM)
Queste caratteristiche condizionano il passaggio delle membrane biologiche (= assorbimento)
Parametri che permettono di capire il grado di assorbimento del F
irrorazione del tessuto
FF
superficie di assorbimento, maggiore è l’area maggiore è la quantità assorbita
assunzione di altri F
spessore delle membrane biologiche che devono essere attraversate 

Se F è più o meno lipofilo attraversa le membrane per diffusione passiva, attraverso canali acquosi o grazie a trasportatori.
Importante: coefficiente di ripartizione O/A
Situazioni che ostacolano la diffusione: coefficiente di ripartizione, rapporto di concentrazione, superficie della barriera, spessore della barriera.
Fattori che facilitano la diffusione: elevato coefficiente, sottile strato, ampia superficie e elevato gradiente di concentrazione.

Legge di fick: la v di passaggio da un compartimento all’altro è direttamente  proporzionale  al gradiente di concentrazione del F tra i due componenti e al coefficiente  di diffusione (coefficiente di ripartizione), all’area che deve esser attraversata e inversamente  prop allo spessore delle membrane da attraversare.
Legge che spiega perché lla via inalatoria è spesso usata con l’obiettivo di garantire un intenso assorbimento del farmaco: ha ampia superficie (in un uomo adulto la superficie alveolare è di 150-200 m3), lo spessore è sottile.
La via inalatoria subisce effetto di primo passaggio.
Una frazione del F anziché arrivare agli alveoli, viene ingerita (potrebbe essere degradato dallo stomaco, oppure arrivare al fegato e subire l’effetto di primo passaggio).
Beta 2 agonisti: rilassano la muscolatura dei bronchi (es salbutamolo), antiasmatici e broncodilatatori.
Nel polmone arriva tra 2-10% della dose somministrata, il 90% si deposita nella bocca e il resto va nello stomaco, avere il primo passaggio o arrivare nella circolazione sistemica.
Il pericolo è che questi F (beta 2 agonisti) a livello sistemico potrebbero dare gli effetti collaterali dei F adrenergici (tachicardia, nervosismo, tremore).
Per ovviare al problema dell’esposizione sistemica cosa posso fare?
Usare un distanziatore, non deglutire e sciacquarsi la bocca.

Altra classe di F usata nell’asma, che ha effetti collaterali ancora maggiori dei beta 2 agonisti, sono i CORTICOSTEROIDI: usati sia per via orale che inalatoria.
Nella via inalatoria la dose di farmaco  che arriva nell’albero bronchiale è una piccola frazione rispetto alla dose erogata. Ciò che è assorbito nel tratto gastrointestinale e quindi nella circolazione sistemica, da effetti collaterali importanti, soprattutto se prosegue nel tempo: osteoporosi, aumento del rischio infezioni (sono immunosoppressori), aumento appetito, ipertensione (assomigliano all’aldosterone), edema (ritenzioni di liquidi), ulcera peptica (interferiscono con le prostaglandine che proteggono dall’azione del succo gastrico), euforia (perché sono molto lipofili e arrivano al SNC), psicosi
Effetto collaterale iatrogeno: effetto collaterale dovuto ad un F.
L’asma è una malattia infiammatoria.
Anche con la via inalatoria devo fare i conti con l’effetto di primo passaggio, in questo caso più è e meglio è!
Non sempre l’effetto di primo passaggio in terapia è negativo, qui è positivo perché riduce gli effetti collaterali e l’esposizione sistemica.
Sono stati sviluppati nuovi corticosterioidi da somministrare con la via inalatoria ma che se sfuggono all’albero brochiale e arrivano al fegato vengono completamente eliminati.
F cortisonici “nuovi”: fluticasone, flunisolide, beclometasone, budesonide. Questi se deglutiti subiscono un elevato effetto di primo passaggio, con la formazione di metaboliti inattivi: così non ho effetti collaterali sistemici.
Il profilo di sicurezza e tollerabilità viene così migliorato.

Fattori influenzanti la biodisponibilità 
Le caratteristiche chimico fisiche del F
L’effetto di primo passaggio
Formulazione del farmaco
Caratteristiche dell’organo target