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L’atassia ottica

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Col termine di atassia ottica si intende un deficit consistente in una spiccata imprecisione di movimenti dell’arto superiore verso un obiettivo posto nel campo visivo, in assenza di un deficit sensitivo o motorio capace di spiegarne il sintomo.
Il disturbo può estendersi a tutto il campo visivo o può essere localizzato ad un solo emicampo (il destro o il sinistro). Può interessare entrambi gli arti superiori o un solo arto. Seguendo la classificazione di Rondot e coll (1977) , si parla di atassia visuo-motoria unilaterale quando il disturbo è localizzato ad un solo emicampo visivo. Nell’atassia visuo-motoria bilaterale il deficit interessa invece l’intero campo visivo. In entrambi i casi il disturbo può colpire tutte due le mani o una sola mano. Nel caso riguardi la mano omolaterale dell’emicampo esaminato si parla di atassia diretta, quando, invece è interessata la mano controlaterale all’emicampo esaminato si parla di atassia crociata …Mentre l’atassia ottica nella scimmia è limitata all’arto controlaterale della lesione, nell’uomo il fatto che il deficit sia confinato a un arto o a un emicampo spaziale sembra dipendere dal lato emisferico della lesione: e così, se la lesione è a destra si osserva un’atassia di entrambi gli arti superiori nel raggiungimento di obiettivi posti nell’emicampo sinistro, mentre se la lesione è a sinistra, si osserva un deficit della mano destra in entrambi gli emicampi e un deficit della mano sinistra limitato all’emicampo controlaterale”. 
I pazienti affetti da questa patologia sono in grado di fissare stimoli visivi (non sono affetti dadisorientamento visivo) e sanno indicare in modo appropriato stimoli tattili ed uditivi. Hanno difficoltà nel raggiungere oggetti sotto la guida visiva. Il difetto non è puramente visivo né esclusivamente motorio, piuttosto è un difetto di coordinazione tra i due campi.

L’atassia ottica è una patologia retinotopica e somatotopica; essa riguarda gli emicampi visivi destro e sinistro organizzati retinotopicamente, nonché gli arti destro e sinistro organizzati somatotopicamente. 
Per comprendere questa patologia, si deve considerare il fatto che prendere un oggetto con la mano comporta due consapevolezze.
La prima concerne il mondo fisico dell’oggetto osservato con il suo spazio oggettuale e relazionale.
La seconda consapevolezza riguarda il mondo psichico dell’arto con le sue contrazioni muscolari ordinate nel tempo.
Rispetto al movimento ad occhi chiusi, non finalizzato al raggiungimento di un oggetto nello spazio, cambia lo spazio fisico e l’oggetto fisico.
Per prendere un oggetto, per esempio una mela, infatti, le contrazioni muscolari devono adattarsi allo spazio “oggettuale” e allo spazio “relazionale” della mela.  
Lo spazio “oggettuale” della mela corrisponde alla componente distale del movimento (fase di manipolazione) e cioè la tendenza della mano ad assumere in anticipo una conformazione adatta all’oggetto da afferrare. Lo spazio “relazionale” della mela, corrisponde alla componente prossimale del movimento (fase di trasporto), che si manifesta nella precisione della direzione del movimento.
A mio avviso, avviene che lo spazio visivo a livello occipito/parietale ripartito retinotopicamente nei due emicampi destro e sinistro occupa il posto dello spazio propriocettivo. Ciò avviene nelle aree del lobulo parietale superiore e del solco interparietale (interessate dall’atassia ottica) (Perenin e Vighetto 1988)(Pierrot-Desailligny e coll. 1986) 
In dettaglio, si può supporre che nell’emisfero destro proietta lo sfondo immobile dell’emicampo visivo sinistro, che si integra con la propriocezione dell’"arto superiore destro” .  Separatamente, nello stesso emisfero, proietta lo spazio dell’emicampo visivo sinistro”, integrato con la propriocezione dell’arto superiore sinistro”. 
Diversamente accade nell’emisfero sinistro nel cui lobulo parietale superiore e solco interparietale proiettano “spazi” di entrambi gli emicampi”, che si integrano con la propriocezione dell’arto superiore destro” e separatamente, lo “spazio” dell’“emicampo visivo destro”, integrato con la “ propriocezione dell’arto superiore sinistro”.
Ecco schematicamente le associazioni nel lobulo parietale superiore e nel solco interparietale dell’emisfero destro degli esseri umani.