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Meccanismi legati alle ghiandole

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Nelle ghiandole gastriche propriamente dette si trovano tre tipi di cellule: delomorfe, adelomorfe, ed endocrine.

Le cellule delomorfe tendono ad essere più numerose nella parte alta del tubulo ghiandolare, presentano una forma vagamente piramidale, sono caratterizzate da intensa acidofilia. La porzione basale, più arrotondata e voluminosa, si trova a ridosso della membrana basale, mentre l’apice è posto verso il lume ghiandolare. La membrana plasmatica che riveste la parte apicale delle cellule, si introflette verso l’interno delimitando capillari di secrezione, che permettono una maggiore estensione della membrana.

La membrana che delimita i due versanti del capillare di secrezione, si solleva in lunghi microvilli. Il citoplasma, nelle vicinanze del capillare di secrezione è stipato di mitocondri. L’associazione mitocondri-membrana rende ragione degli imponenti fenomeni di trasporto attivo che hanno luogo durante la secrezione di acido cloridrico.

SCAMBIO ASSOCIATO

Le cellule adelomorfe presentano nucleo in posizione basale, basofilia marcata, RER assai sviluppato (particolarmente esteso al polo profondo), Golgi sopranucleare, granuli estrusi per esocitosi. Producono il pepsinogeno, precursore inattivo della pepsina, queste sono enzimi proteolitici, in genere classificate come peptidasi, in realtà hanno la proprietà di idrolizzare il legame peptidico a livello di alcuni amminoacidi, fenilalanina e tirosina. La digestione gastrica delle proteine è quindi estremamente sommaria e produce grossi polipeptidi.

Si conoscono vari tipi di pepsine (in elettroforesi 7, in immunologia 2).
Nelle condizioni di acidità in cui si trova lo stomaco, il pepsinogeno perde un frammento polipeptidico, che verosimilmente maschera il sito attivo dell’enzima, e si trasforma in pepsina. Il pH ottimale operativo della pepsina è compreso tra 1,6 e 3,6.

Da notare che lontano dai pasti, il pH gastrico si porta su valori intorno a 5, ciò inattiva la pepsina, proteggendo le pareti dello stomaco dall’azione litica di questi enzimi.

Le cellule adelomorfe producono anche renina, una proteasi che digerisce le proteine del latte, abbondante nel periodo neonatale.

Nell’antro pilorico è presente la gastrina (cellule G), e bombesina (cellule P). La gastrina è un polipeptide di 34 amminoacidi, ma sono attive anche forme a 17 amminoacidi dette minigastrine.

E’ prodotta dalle cellule G, che si trovano concentrate sopratutto nelle ghiandole piloriche. La gastrina stimola le cellule delomorfe a secernere acido cloridrico, ed è quindi in grado di regolare il pH dello stomaco.

Le cellule che producono gastrina regolano la loro attività principalmente in base allo stato di riempimento dello stomaco, quando questo è pieno, le pareti dell’organo si distendono (stimolo di natura meccanica) avviene la produzione di gastrina, le cellule delomorfe sono spinte ad accelerare la produzione di acido cloridrico di 6/8 volte.

Viceversa nello stomaco vuoto le pareti non sono distese, diminuisce la produzione di gastrina, quindi di acido cloridrico ed il pH si alza .

Secondo un’altra ipotesi, le cellule G potrebbero avvertire variazioni di pH ed in tal modo si attuerebbe una regolazione feedback tra produzione di acido cloridrico  e secrezione di gastrina.

La bombesina è un polipeptide a 15 amminoacidi, ha un’effetto stimolatorio sulla motilità gastrica ed intestinale, e sulla secrezione pancreatica esocrina. E’ prodotta dalle cellule P, localizzate nell’antro pilorico e nel duodeno.

Altre ghiandole presenti sono le ghiandole cardiali, gastriche propriamente dette, piloriche. Queste secernono serotonina, somatostatina, VIP (peptide intestinale vasostatina).

La somatostatina (cellule D) inibisce la secrezione acida delle cellule delomorfe, e la secrezione esocrina del pancreas. E’ un polipeptide di 40 amminoacidi.