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Esofago ed intestino

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L'esofago è un tubo che collega la faringe allo stomaco. E' costituito da una prima porzione striata, che contribuisce al meccanismo della deglutizione, e da una seconda parte (più lunga) costituita da tessuto muscolare liscio. Presenta due sfinteri: lo sfintere superiore, che si chiude momentaneamente durante la deglutizione, e quello inferiore (che coincide con il cardias). L'esofago e' parzialmente mobile, e ciò permette il crearsi di peristalsi esofagee. La peristalsi esofagea è un'onda circolare di contrazione preceduta da un'onda di rilassamento, che percorre l'esofago dall'alto in basso, spingendo quindi il bolo alimentare verso lo stomaco. Quando l'onda di rilasciamento giunge allo sfintere inferiore, esso si allarga, in modo che l'onda di contrazione possa spingere il contenuto dell'esofago nello stomaco.
Le onde peristaltiche - Le onde peristaltiche sono presenti in tutto l'apparato digerente, ad esclusione dello stomaco, come vedremo. L'origine di queste onde è dovuta a una caratteristica intrinseca del tessuto che costituisce l'apparato digerente. Ciò si può dimostrare asportando una parte di tessuto e mantenendola "in vita" in una soluzione fisiologica appropriata: in queste condizioni il tessuto continuerà a rilasciarsi e a contrarsi regolarmente.

NB: una soluzione si dice fisiologica quando è isotonica con il plasma
La peristalsi è dovuta ad una attività elettrica di cellule particolari (pacemakers), che funzionalmente possono essere paragonate al tessuto del miocardio specifico; capaci di originare autonomamente dei potenziali d'azione. Queste cellule fanno parte anatomicamente del Sistema Nervoso Autonomo (parasimpatico) ma, considerata la loro notevole indipendenza* da esso, vengono classificate come un sistema specifico: il Sistema Nervoso Enterico.
(*) Le onde peristaltiche sono generate in loco, ma ovviamente permangono dei collegamenti col Sistema Nervoso Autonomo, che può modificare le strutture e le attività dell'apparato digerente.

I gangli parasimpatici e l'intestino

La maggior parte dei gangli del sistema nervoso enterico sono situati nella tonaca sottomucosa e tra le tonache muscolari longitudinale e circolare (vedi figura). In entrambi i casi i nuclei sono uniti tra loro da fibre nervose, cosicché formano una specie di rete, detta plesso gangliare. 
Nel caso il duodeno riceva quantità notevoli di chimo dallo stomaco, o se riceve grassi, viene aumentata la secrezione di enterogastrone, un ormone peptidico che ha il compito di rallentare l'attività gastrica, in modo che l'intestino abbia "più tempo" per digerire il suo contenuto. L'attività gastrica invece può venir accelerata per via endocrina dalla gastrina, e per via nervosa dal nervo vago.

L'intestino tenue - il digiuno, regolazioni e riflessi intestinali

Nel digiuno si ha la secrezione di succo enterico, anch'esso completo, come il succo pancreatico, e contenente acqua e mucina. Il digiuno possiede una notevole motilità, sia di rimescolamento del proprio contenuto (detto chilo) sia di peristalsi. I movimenti peristaltici oro-caudali vengono prodotti da vari pacemakers variamente distribuiti, di non facile individuazione anatomica.
Il sistema nervoso parasimpatico può modificare parzialmente l'attività dell'intestino, non solo del digiuno, con effetti paragonabili a quelli che induceva nel cuore. Nel caso dell'intestino però questi effetti non possono essere spiegati e classificati così semplicemente come nel caso del cuore, così non ci addentreremo in questo discorso. Il sistema nervoso ortosimpatico invece è attivo nell'intestino e promuove una diminuzione del tono degli sfinteri (pilorico ed ileocecale) con conseguente aumento della velocità di avanzamento del contenuto.
Durante la digestione (stomaco, duodeno) e l'assorbimento (duodeno, digiuno, ileo e cieco) si ha una notevole vasodilatazione locale e un elevato consumo di energia dovuto al fatto che l'assorbimento di quasi tutte le sostanze avviene in maniera attiva.
L'intestino tenue possiede vari riflessi che servono a coordinare la sua attività con quella di organi posti "a monte", come lo stomaco, oppure che servono a coordinare l'attività di sue diverse porzioni. Possiamo citare:
- il riflesso gastro-colico: una dilatazione della parete dello stomaco (effetto della presenza di cibo) fa aumentare l'attività del colon
- il riflesso entero-gastrico: una dilatazione della parere dell'intestino fa diminuire l'attività gastrica
- il riflesso entero-enterico: due diverse porzioni di intestino possono influenzarsi a vicenda (in modo simile a quello che accade nei riflessi precedenti).
Dopo aver percorso il digiuno il contenuto intestinale passa nell'ileo (terza ed ultima parte dell'intestino tenue) e successivamente nell'intestino crasso, che si divide in cieco, colon e retto.

Cieco, colon, retto

Nel cieco e nel colon non ci sono così tanti villi come nel tenue. In queste porzioni si ha essenzialmente un riassorbimento di acqua, con conseguente consolidamento progressivo del contenuto intestinale. Insieme all'acqua vengono assorbite le vitamine, prodotte dalla flora batterica qui molto sviluppata. Le vitamine sono delle molecole che partecipano al metabolismo cellulare, ed in particolare alla formazione di enzimi intercellulari. Alcune vitamine possono essere fabbricate dall'organismo, altre no. In questo secondo caso esse devono essere assunte attraverso i cibi o devono essere assorbite quando vengono liberate dai batteri.
Il contenuto intestinale, una volta superato il colon, è diventato un agglomerato di sostanze inutilizzabili e pronte ad essere eliminate tramite il retto.